Sorry, in oil we trust
calcoli quantificano persino precisamente quando. Comunque, lasciando perdere dissertazioni varie sulle possibili alternative e gli eventuali tempi di sostituzione, quel che è certo è che questo liquido viscido e maleodorante condiziona le nostre vite, determina la maggior parte dei movimenti di capitale, genera conflitti e scatena guerre. Potente come un Dio. Può rappresentare sopravvivenza o morte. E’ un attimo rappresentarlo come sangue della Terra per, poi, pomparlo dentro a sculture che spesso si tingono anche di rosso. Nella concezione di Andrei Molodkin, questo scorrere è in grado di sporcare qualsiasi credo e minacciare ogni speranza. Inutile sottovalutarne la portata. Non ci viene concesso di non chiederci se, per caso, non stiamo impercettibilmente adorando questa sostanza. I pensieri si tingono di nero. Religioni, usanze e popoli si corrompono. Da oriente a occidente. Senza eccezioni. Il nostro cuore è pieno di petrolio. L’artista non propone una soluzione, semplicemente descrive una verità per porgere a chiare lettere la sua dura denuncia: rendiamocene almeno conto. Non fa sconti e nemmeno appelli. D’altra parte, era una sentinella sui treni russi dove ha iniziato a disegnare con penne a sfera su pezzi di carta come facevano i detenuti con i loro cari sulle malava: affidavano a quel poco inchiostro a disposizione i loro messaggi dal carcere. Esiste solo un’altra forma di espressione ancora più dolorosa: il tatuaggio che, non a caso, questo soldato dell’arte ha già usato per diffondere i suoi messaggi radicali. Il riconoscimento del suo lavoro arriva prima dall’Europa che dalla patria natia e, in Italia, viene esposto da una giovane e coraggiosa galleria, nata con l’intenzione di portarci il meglio delle voci contemporanee dal panorama internazionale. Tanto nell’arte non s’inventa più nulla. Quel che conta sono la forza e l’attualità dei gesti anche se, a onor del vero, il liquido in blocchi di resina è la prima volta che si vede. A prescindere dalla posizione personale, comunque, la pressione sale. Il livello interferisce con le funzioni vitali. Rischiamo l’infarto? Un’esposizione con pochi pezzi, non è un teatro, che merita una visita. Paradossalmente, sale il costo del greggio, ma anche le quotazioni dell’artista. La differenza è che il primo si consuma, l’altro no. Forse sarebbe il caso di fare un pensiero su quale dei due investimenti preferire. A voi la scelta. Turm-oil. Andrei Molodkin. BY Gallery, via Garofalo, 31. Milano. Fino al 23 Gennaio.
Partiamo dalla non notizia, nel senso dal fatto noto. Il petrolio è alla base dell’economia e degli equilibri di tutto il mondo a partire da questo XXI secolo. Dall’oro nero dipendono trasporti, produzione di tanti beni di consumo e parte dell’energia elettrica. Difficile immaginare la nostra vita senza. Eppure, si tratta una risorsa scarsa, dicono voci di corridoio. Pertanto, finirà. Alcuni